Ferrari 156-85, 1985

(da it.wikipedia.org)
Notizie: La Ferrari 156-85 è stata una monoposto di Formula Uno, costruita dalla Scuderia Ferrari, che gareggiò nella stagione 1985, conquistando due vittorie con Alboreto in Germania ed in Canada, dove la casa di Maranello conquistò una doppietta con il secondo posto di Stefan Johansson. La 156-85 è anche la prima Ferrari della massima serie che, dopo 23 anni, non vede il nome di Mauro Forghieri tra i capi progetto. Questi aveva infatti abbandonato la scuderia di Maranello verso la fine del 1984 lasciando quindi ad Harvey Postlethwaite e al suo staff la completa paternità della nuova vettura. Con questa vettura Michele Alboreto lottò per il mondiale piloti, ma nella parte finale della stagione la Ferrari introdusse un nuovo propulsore dotato di maggiore potenza e di una nuova fluidodinamica interna. Fu un vero e proprio disastro, tanto che Alboreto, allora in lotta per il mondiale non riuscì più a concludere una gara, consegnando a Prost la vittoria finale. Ad incidere sul risultato furono soprattutto le turbine e l'affidabilità del motore Tag-Porsche. Ufficialmente la 156-85 fu presentata il 16 febbraio 1985 presso le officine del reparto corse a Fiorano alla presenza delie maestranze, del progettisti e dei dirigenti della Ferrari. All'esterno, nei piccolo cortile, una folla di tifosi assiepata lungo il muro di cinta ha poi potuto assistere alle foto di rito di Michele Alboreto e René Arnoux. Anche se fu ufficialmente presentata il 16 febbraio, la 156-85 girava in pista sin dalla fine del 1984 in quanto era necessario sviluppare gli pneumatici Goodyear che in quell'anno erano stati una delle cause del fallimento della 126 C4. I primi test del 1985 rivelarono che la nuova monoposto del cavallino era sicuramente competitiva anche se, sulle piste più accidentate, si era riscontrata una certa nervosità dovuta al telaio più rigido. Per la stagione 1985 venne riconfermata la coppia Alboreto-Arnoux. Tuttavia al GP del Brasile, prima prova della stagione vinta da Alain Prost davanti ad Alboreto che aveva fatto la pole, ci fu già il primo avvicendamento. Il 17 aprile veniva infatti reso noto che, per motivi di salute, René Arnoux aveva deciso di licenziarsi in accordo con Enzo Ferrari che lo ringraziava quindi per la collaborazione degli ultimi anni. Il suo posto sarebbe stato preso dallo svedese Stefan Johansson. La prima gara della stagione aveva dimostrato la competitività della Ferrari che ripeté il secondo posto di Alboreto in Portogallo dove il pilota milanese si ritrovò in testa alla classifica mondiale. Dopo un ritiro (San Marino) e un altro secondo posto (Monaco), ecco che arriva la prima vittoria stagionale in Canada davanti al compagno di squadra Johansson che a San Marino, quando guidava la corsa a 3 giri dal termine, era stato costretto al ritiro per l'esaurimento del carburante. L'ottimo momento della Ferrari venne confermato anche nelle gare successive dove gli alfieri del cavallino conquistarono tre podi. Ma sicuramente la gara più bella della stagione di Alboreto fu senz'altro il GP di Germania quando vinse in casa della Porsche che forniva i motori alla McLaren di Prost (2º). Dopo quella gara il pilota di Milano si ritrovava ancora una volta in testa alla classifica iridata con cinque punti di vantaggio su Prost. Peccato per Alboreto che, dopo il 3º posto in Austria e il 4º posto in Olanda, la Ferrari avrebbe perso l'affidabilità tanto che l'italiano della Ferrari non avrebbe terminato le ultime quattro gare della stagione e avrebbe visto Prost involarsi verso la conquista del mondiale che conquistò con 20 punti di vantaggio proprio sull'italiano. La ragione del brusco calo di prestazioni può essere trovata nelle modifiche che la Ferrari aveva apportato al motore nel corso della stagione. Infatti ci si rese conto che l'affidabilità era venuta a mancare in quanto le pompe di recupero dell'olio del nuovo motore erano insufficienti e tendevano a far emulsionare l'olio e all'improvviso anche le turbine KKK smisero di funzionare come prima. Anche alcune modifiche come la variazione del fissaggio degli ammortizzatori anteriori al telaio non ebbero esito. L'emblema di questa situazione grottesca fu il GP del Belgio che si sarebbe dovuto disputare a giugno. Tuttavia dopo le qualifiche, dove Alboreto era stato il più veloce di tutti, il gran premio venne rinviato a settembre perché l'asfalto tendeva a sfaldarsi. Quando a settembre, proprio il periodo di crisi della Ferrari, si tornò sul circuito per disputare il gran premio, sia la vettura evoluta, sia l'esemplare usato la prima volta furono molto più lente e lontane dai migliori. Probabilmente se il gran premio di fosse corso a giugno Alboreto avrebbe potuto lottare per la vittoria. Quando a fine stagione chiesero a Prost quand'è che era stato sicuro di vincere il mondiale, questi rispose: «Quando la Ferrari ha cominciato a rompere i motori». Infatti l'affidabilità per la scuderia di Maranello era stato un suo punto di forza negli ultimi anni e le numerose rotture rappresentarono quindi una circostanza alquanto insolita. Dieci anni dopo, Alboreto ricordò quella stagione raccontando un aneddoto su Enzo Ferrari: dopo la vittoria in Germania, proprio in casa della Porsche che voleva festeggiare con una vittoria di Prost, cominciarono i guai per la Ferrari. I pezzi che inspiegabilmente avevano cominciato a rompersi provenivano da aziende tedesche che fornivano gli stessi componenti alla McLaren-Porsche (segnatamente, le turbine KKK). Si fecero esaminare i pezzi ma non si riscontrarono difetti e allora nacque il sospetto che fossero a standard qualitativi inferiori rispetto a quelli forniti alla scuderia di Ron Dennis. Questo mandò su tutte le furie Enzo Ferrari che, in un incontro con Alboreto e Piccinini (l'allora direttore sportivo), disse: «Mettete quei pezzi in una cesta e buttateli via! Adesso telefono in America e voglio dei pezzi nuovi qui domattina!». Nonostante Piccinini gli facesse notare che non si poteva, di punto in bianco e senza test, cambiare una componentistica collaudata per una completamente nuova, Ferrari ordinò i pezzi (le turbine americane GARRETT) che arrivarono nel giro di poche settimane, ma il risultato furono quattro ritiri consecutivi: il motore era infatti stato progettato e sviluppato per utilizzare le turbine tedesche KKK e, ad ormai tre quarti della stagione, era pressoché impossibile riprogettarlo in modo da adeguarlo alle nuove specifiche.
![]() Stato: San Marino Anno: 11 feb 1998 |
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